COMUNICATO STAMPA DI ALFONSO GIORGIO
“CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE”
Una persona super
corretta, non si sarebbe candidato, sapendo che in piena campagna
elettorale era stata fissata l'udienza per la Sentenza definitiva, il 16 maggio
2019, avrebbe avvisato il Presidente della Commissione Elettorale e per non
falsare le elezioni, si sarebbe ritirato;
Una persona
normale e rispettosa delle Leggi, dopo l'ufficializzazione sulla
Gazzetta Ufficiale della Sentenza di Cassazione dell'11 giugno 2019, avrebbe
dovuto rifiutare la proclamazione, sapendo di commettere un'azione indegna
contro la Legge e il popolo paganese.
Ma a tutto quello che avrebbe voluto, la logica, l'onestà, la dignità, il senso
civico ed il rispetto delle Istituzioni e delle Leggi, l'On Gambino
ha risposto, scegliendo di ignorare la Sentenza di Cassazione, mentire a tutti,
forzare la mano pur d’insediarsi e infischiarsene dei moniti della Prefettura e
della Procura.
Io chiedo, con grande rispetto, a coloro che l’hanno
sostenuto e che ancora lo sostengono, di non gridare ad un attacco alla
volontà popolare e smetterla di difenderlo come se fosse lui la “vittima”,
perché le “vittime” sono il popolo paganese.
Chi ha dimostrato che pur di raggiungere il potere, non
ha e avuto scrupoli e soprattutto di non dimenticare che tutto questo è
accaduto ed è frutto del suo stesso ricorso per potersi candidare alla Regione
nel 2014.
Purtroppo a lui non interessa che il popolo paganese
subisce, a lui importa solo dimostrare che pur di raggiungere il potere, non ha
scrupoli, farà guerra a chiunque gli mette i bastoni tra le ruote pur di
dimostrare che quello che è accaduto non è colpa sua.
Mentre gli ricordiamo che tutto quello che sta accadendo
a Pagani è frutto del suo stesso ricorso per potersi candidare alla Regione nel
2014.
Un plauso, ironico, al Giudice Danise che ha permesso che
tutto ciò succedesse, dimenticando di aver giudicato, proprio lui, in primo
grado, incandidabile Gambino, per aver affrettato una proclamazione che non
doveva avvenire, essendo la Sentenza di Cassazione, in pari data, di dominio
pubblico ed addirittura pubblicata su quotidiani locali ed infine per non aver
avuto la forza, di annullare la proclamazione, in autotutela.
Un plauso, con delusione, anche al Prefetto di Salerno,
per il suo immobilismo, perché nonostante le Sue note inviate, che erano, molto
chiare ed esaustive, sulla posizione di Gambino, note rafforzate anche di un
parere del Ministero dell'Interno, ha optato per il ricorso alla giustizia
ordinaria e non allo scioglimento per “decadenza di diritto” com’era nei
suoi poteri e doveri Art. 143 comma 11,
Un plauso ma di commiserazione, all'opposizione, per la
sua incapacità a proporre qualunque azione civile e legale, per l’incandidabilità
del Sindaco, per essere assente su qualunque atto prodotto dalla Giunta e dal
Sindaco, per non rinnegare neanche i “venduti” al loro interno con
conflitto d’interessi, per non essere riusciti a convocare neanche un Consiglio
Comunale come richiesto dalla Procura della Repubblica.
Consiglio che avrebbe ancora di più evidenziato l’irresponsabilità
della maggioranza, costretta ad un nuovo reato, di falso ideologico ed in atto
pubblico, come già fatto il 30 giugno per aver votato l’eleggibilità dell'On
Gambino.
Ma poi, ricordando bene i personaggi provengono quasi
tutti, dallo stesso schieramento, che ha amministrato, Pagani negli ultimi 17
anni, tutto diventa chiaro.
Gambino, Bottone, D’Onofrio, De Prisco e compagni, tutti
attori nella stessa COMMEDIA………….. TEATRALE.
Così come, tremo al pensiero, che alle prossime elezioni,
li ritroveremo tutti di nuovo candidati, tutti pronti a dichiarare di battersi,
come sempre, per questo Paese e che noi Cittadini anche stavolta saremo pronti
a rivotarli, confermando così che al “peggio” non “c'è mai fine”.
L’Amore per il potere e la sete di vendetta contro i
propri avversari è nulla per il popolo paganese che si ostina a difenderlo.
Questo è sotto gli occhi di tutti, un’Amministrazione e
un Sindaco, che sta dimostrando nei fatti e negli atti, più una “resa dei conti personale”,
per quanto a torto o a ragione si ritiene di aver subito per il passato che la
voglia di far risorgere Pagani e la
dichiarazione di “dissesto” ne è la prova.
Non è uno spettacolo degno per questo Paese, essere sui
giornali per avere un Sindaco che non accetta, di non essere Sindaco, per
Sentenza definitiva.
Ormai si è tollerato già troppo di questo Sindaco,
specialmente quando si è assistito che i Carabinieri di Pagani hanno
allontanano un Segretario Generale, rispettoso delle Leggi, per far posto ad un
Segretario di provata fedeltà e accondiscendenza. (Si ricorda che il Segretario
Generale è stato sciolto per infiltrazioni malavitose).
Non è ammissibile, concedere, potere assoluto a chi non
potrebbe neanche entrare in un Ente Pubblico, per i suoi precedenti penali, di
permettere pressioni al personale non allineato alla nuova Amministrazione, di
fare occupazione dei posti nevralgici e di controllo con dipendenti e
dirigenti, schierati e pronti ai loro voleri e soprattutto di vedere un
Sindaco, non rendersi conto, di apparire sempre più, una “marionetta”,
tanto da avere perfino demandato, ad uno stampino, la sua firma.
E' mortificante, vedere l'On Gambino, che nel frattempo
non ha ancora rinunciato, al suo ruolo alla Regione ed al doppio stipendio, da
Onorevole e da Sindaco, attaccarsi ad ogni appiglio legale, pur di rimanere al
potere, fare ancora strategie con i migliori avvocati, proporre ricorso avverso
ad una Sentenza inoppugnabile e tutto questo, senza mai sentir dire o gridare,
che quello che sta accadendo sia un’ingiustizia.
In tutti e tre i gradi di giudizio, che l’hanno
dichiarato incandidabile, è stata rigettata la tesi difensiva, che la sua
innocenza, a livello penale, annullasse, le sue responsabilità da
Amministratore del Comune di Pagani, rilevate ed accertate, dalla Commissione
Straordinaria che portarono allo scioglimento per infiltrazioni e
condizionamenti, l’Ente Comune.
Tutto questo per Noi cittadini Paganesi, che crediamo
nelle Istituzioni e rispettiamo Leggi per un futuro sereno per i propri figli,
non può essere accettato tale comportamento, specialmente da chi si professa
uomo delle Istituzioni.
Bisogna avere il coraggio di ribellarsi e protestare, non
restare zitti. Bisogna metterci la faccia sempre e comunque.
Pagani 15/10/2019
Vi chiedo la cortesia di
diffondere e pubblicare grazie.
Alfonso Giorgio