martedì, novembre 18, 2014

ALFONSO GIORGIO: AFFAIRE “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.





http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2014/11/19/news/carminello-ad-arco-battaglia-sul-cda-1.10344763?ref=search

SI RENDE PUBBLICO A DISPOSIZIONE DELL'INTERA CITTADINANZA TUTTE LE PARTICELLE CATASTALI DOVE RISIEDONO I BENI DEL CARMINELLO AD ARCO




































ALLA CORTE DEI CONTI DI NAPOLI
Via Piedigrotta - Napoli

AL SIG. PREFETTO DI SALERNO
Piazza G. Amendola - Salerno

AL PROC. CAPO DELLA REPUBBLICA DI
NOCERA INFERIORE
Via Falcone - Nocera Inferiore

AL SINDACO DEL COMUNE DI PAGANI
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AI CONSIGLIERI COMUNALI
P.zza Berardo D’Arezzo - Pagani



OGGETTO: AFFAIRE “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.

Il sottoscritto:

Giorgio Alfonso, nato a Nocera Inferiore (SA) il 03/03/1978 e residente a Pagani (SA) in via Filettine n. 35 pal. A1, in qualità di Cittadino di Pagani e quale componente del Partito dell’Italia dei Valori di Pagani.

Con la presente, invita gli organi Istituzionali sopra indicati, affinché ognuno per le proprie competenze possa valutare se il consiglio d’amministrazione della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” nelle persone di Flaviano CALENDA, Vincenzo VIOLANTE, Alfonso RITO MARCONE e Cristian ELETTORE, abbia agito in sintonia dei dettami dello statuto, oppure abbia guardato altro.
I componenti del consiglio d’amministrazione, nominati dal ben noto Sig. GAMBINO, hanno amministrato e amministrano da anni L’EX IPAV, poi trasformato in “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.
Il “CARMINELLO AD ARCO” era UN’IPAV che per statuto e volontà dal suo BENEFATTORE doveva perseguire un ben noto fine “PROVVEDERE GRATUITAMENTE” secondo i propri mezzi, al ricovero, in ragione di convitto o semi convitto e al mantenimento dell’educazione e istruzione dei fanciulli orfani o poveri del Comune di Pagani di età inferiore ai 5 anni e SINO AL RAGGIUNGIMENTO DELLA MAGGIORE ETÀ.
Il tutto doveva avvenire con i proventi FRUTTO, dell’enorme patrimonio lasciato dal BENEFATTORE.
Le domande sorgono spontanee:
Hanno rispettato in toto tale volontà del BENEFATTORE?
Per obblighi e dettati della normativa REGIONE CAMPANIA, L’IPAV si è dovuta trasformare in “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” cosa che ha eseguito l’attuale consiglio d’amministrazione, approfittando di quest’occasione hanno fatto di più, per non dire di peggio:
1.   Con atto repertorio n.141430 raccolta n.30844 del Notaio Aniello CALABRESE il giorno 27/10/2008 ha trasformato L'IPAV in “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” di diritto privato.
2.   Sempre il consiglio d’amministrazione con un’azione scellerata e poco seria, solo ed esclusivamente per paura di non poter più gestire questo enorme patrimonio modifica lo statuto con atto repertorio n.103978 raccolta n.41076 del Notaio Gustavo TROTTA nominandosi, di fatto, PROPRIETARI VITA NATURAL DURANTE.
La FURBATA che ha messo in campo il consiglio d’amministrazione fa pensare a tutt’altro che al rispetto della volontà del BENEFATTORE.
Di fatto cancellano il BENEFATTORE e diventano PROPRIETARI LORO dell’enorme patrimonio fino alla propria dipartita.
Di cosa avevano paura questi PSEUDO BENEFATTORI?:
1.   Che gli amministratori nominati dal Sindaco in carica non coincidessero con i loro stessi?
2.   Che forse non avrebbero potuto gestire eventuali lavori finanziati con denaro pubblico?
3.   Che forse i nuovi amministratori avrebbero trovato da ridire sul denaro speso e sperperato, perché non finalizzato al solo scopo del lascito e volontà del BENEFETTORE?
4.   Che fossero stati scoperti per aver utilizzato il denaro della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO per la trasformazione dei locali commerciali, in sala mensa e cucina, cambiando, di fatto, la loro destinazione d’uso e riducendo cosi il valore dell’immobile, e altro?
A.  L’Ente Comune era a conoscenza di tutto ciò che avveniva?
B.  Siamo convinti che l’Ente Comune non potesse mai dare il suo assenso e autorizzazione per lavori mai comunicati.
C.  A questo preciso argomento, ci chiediamo il tutto si è svolto nella trasparenza più assoluta? O in modo subdolo e oscuro?
D.  L’iter procedurale ha fatto veramente il suo corso seguendo le norme urbanistiche per avere regolare autorizzazione dagli Enti preposti?
Un altro dubbio che ci passa per la testa e non riusciamo a darci una spiegazione logica è, perché il consiglio d’amministrazione si è trasformato in PROPRIETARI A VITA NATURAL DURANTE, e per giunta cautamente retribuiti con i lasciti del BENEFATTORE.
Speriamo che questi PSEUDO BENEFATTORI rispondano pubblicamente a queste domande e fugano tutti i nostri dubbi.
Questi FURBASTRI nell’apportare le modifiche allo statuto della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”, hanno precisato che il loro status diventasse valido solo dopo la nomina da parte del consiglio comunale del consiglio d’amministrazione.
Speriamo che il Consiglio Comunale non faccia MAI E DICO MAI queste nomine, farebbero la figura degli utili idioti, anzi si distingua dalla vecchia gestione amministrativa inviando il tutto alla REGIONE CAMPANIA per farli decadere definitivamente dal loro mandato di PROPRIETARI A VITA NATURAL DURANTE della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.
Cari signori della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”, avete fatto male i vostri conti, vi siete dimenticati di NOI peccando di presunzione e arroganza, vi siete fregati da soli.
Speravate che il Consiglio Comunale eseguisse le nomine del consiglio d’amministrazione della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”, cosi di fatto regalavano a VOI privati un patrimonio pubblico enorme e inestimabile, noi lo impediremo e denunceremo tutto agli organi Istituzionali preposti, solo cosi VOI non fregherete più nessun altro.
Voglio aggiungere, che tale questione fu oggetto d’interessamento da parte del COMMISSARIO STRAORDONARIO MAZZA, che a sua volta questo caso, lo fece trattare solo ed esclusivamente dall’ING. ROMANO SUB COMMISSARIO, perché si fidava di lui.
Dopo N/S nota indirizzata all’ING. ROMANO, egli in più occasioni ci ha assicurato che avesse risolto il problema della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.
A distanza di pochi mesi in un incontro avuto al Comune di Pagani, l’ING. ROMANO ci riferì che il caso “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” gli fu tolto da mano dal PREFETTO TRAMONTI.
Oggi a distanza di mesi si può confermare con certezza di un incontro in REGIONE CAMPANIA tra l’Ente Comune e funzionari regionali, all’incontro era presente solo il SUB COMMISSARIO BALDASSARRE, sebbene non fosse titolare della pratica.
Perché il PREFETTO TRAMONTI assegnò il caso “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”, al SUB COMMISSARIO BALDASSARRE? E perché il caso lo tolse all’ING. ROMANO? Quale, fu il motivo di questa scelta sbagliata e scellerata? Forse doveva difendere questi signori?
A questo punto ci chiediamo:
Perché non si è agito immediatamente?
Perché l’iter procedurale che l’ING. ROMANO portava avanti con tanta pazienza e professionalità fu fermato?
Sempre oggi si può confermare senza essere smentito, dall’ING. ROMANO, che in un incontro tenutosi al Comune di Pagani ci riferì che alla luce di quanto accadeva il consiglio d’amministrazione della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” doveva essere sciolto.
All’improvviso, senza alcuna ragione o spiegazione si scatenò il putiferio al Comune di Pagani, l’ING. ROMANO non era più titolare della pratica assegnatagli dal COMMISSARIO STRAORDONARIO MAZZA.
I dubbi continuano su questa strana vicenda, ma, questi PSEUDO BENEFATTORI da chi sono protetti?
Speriamo che il Sindaco e la sua amministrazione una volta tanto si svegli mandando a casa questi soggetti pericolosi per se e per gli altri.
La beneficenza si fa pagando di tasca propria.
Dico ciò in quanto questi PSEUDO BENEFATTORI hanno avuto la spudoratezza di assegnarsi dei compensi per la loro prestazione nel consiglio d’amministrazione.
Si fa presente che al patrimonio manca un bene inopinatamente alienato che fu oggetto di dimissioni del PRESIDENTE pro tempore all’epoca dei fatti.
L’allora PRESIDENTE pro tempore fu costretto alle dimissioni, tanto che la discussione fu portata all’ordine del Consiglio Comunale.
A oggi non conosciamo i bilanci della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” e non conosciamo nemmeno i soldi di quel bene venduto che fine abbiano fatto.
Chiediamo agli organi Istituzionali sopra indicati, di approfondire e fare chiarezza su questa vendita anomala e capire i motivi delle dimissioni del PRESIDENTE pro tempore.

SI INVIA IL TUTTO ALLA CORTE DEI CONTI DI NAPOLI PER EVENTUALE DANNO ERARIALE ALLA COMUNITÀ.