COMUNICATO
STAMPA DI ALFONSO GIORGIO
“AL PEGGIO NON C’È
MAI FINE”
La
Sentenza della Cassazione, che statuisce l’incandidabilità del cittadino
Gambino, riporta Pagani ad una situazione che non merita.
Non possiamo sapere
quale sarà la decisione del Prefetto, vista la difficoltà ad avere leggi chiare
in Italia, ma certamente, a prescindere da simpatie e antipatie, da posizioni
politiche e non, Alberico Gambino sa di essere amato da questo Paese e non
doveva usarlo per avere una collocazione e visibilità politica per i
prossimi anni.
Cosa gli costava
aspettare civilmente l’atteso esito del suo stesso ricorso.
Non è possibile che una
Sentenza così importante per il suo futuro politico, abbia tentato di far rinviare
il processo, il giorno 24 Aprile con una rinuncia del mandato ai propri difensori,
dimenticando “forse” che la data era già stata emessa il 16 Maggio.
È possibile mai che i
suoi legali gli abbiano nascosto la pubblicazione della Sentenza uscita l'11
Giugno? E se anche fosse, la mattina del 13 Giugno giorno della proclamazione
il quotidiano La Città ha riportato un articolo dove si parlava della Sentenza
uscita l’11 Giugno che lo riguardava, perché, non lo ha riferito al giudice
della proclamazione per la valutazione della sua posizione?
Il rispetto dell'essere
diventato grazie ai suoi elettori, Sindaco e quindi garante delle Leggi sul
territorio lo doveva contraddistinguere e rafforzare per tutte le disgrazie
avute nel passato, invece è ricaduto nella menzogna.
Capisco che a nessuno
piace perdere o rinunciare a quello che era una rivalsa per il passato.
Se si vuole essere sempre,
i “primi” si deve essere rispettosi sempre di tutto e di tutti.
A
questo punto avremmo sperato che la politica, (quella vera), si fosse
riappropriata del proprio ruolo e avrebbe attivato quanto in suo potere per ridare
dignità e prestigio ad un Paese umiliato e martoriato da oltre 20 anni, senza
aspettare la decisione degli Organi di Stato.
È
obbligo, per un Paese civile dare Immediatamente risposte serie e concrete.
La
speranza è l’ultima a morire e ci auguriamo che le Istituzioni, colmino il
colpevole vuoto legislativo e velocemente ridiano dignità e prestigio a Pagani
e soprattutto un’amministrazione che lo risollevi dalla grave crisi economica
che vive.
NOTA
BENE:
Articolo 143, Scioglimento dei consigli comunali e
provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di
tipo mafioso o similare. Responsabilità dei dirigenti e dipendenti.)
COOMA 11. (Fatta salva ogni altra misura interdittiva ed
accessoria eventualmente prevista, gli amministratori responsabili delle
condotte che hanno dato causa allo scioglimento di cui al presente articolo non
possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e
circoscrizionali, che si svolgono nella regione nel cui territorio si trova l'ente
interessato dallo scioglimento, limitatamente al primo turno elettorale
successivo allo scioglimento stesso, qualora la loro incandidabilità sia
dichiarata con provvedimento definitivo.
Ai fini della dichiarazione d'incandidabilità il Ministro
dell'interno invia senza ritardo la proposta di scioglimento di cui al comma 4
al tribunale competente per territorio, che valuta la sussistenza degli
elementi di cui al comma 1 con riferimento agli amministratori indicati nella
proposta stessa. Si applicano, in quanto compatibili, le procedure di cui al
libro IV, titolo II, capo VI, del codice di procedura civile.
Pagani 18/06/2019
Vi chiedo la cortesia di
diffondere e pubblicare grazie.
Alfonso Giorgio