COMUNICATO
STAMPA DI GIORGIO IDV
“NON TUTTE LE
CIAMBELLE RIESCONO COL BUCO”
Il Consigliere Comunale visto che il suo
capo “BOTTONE”, ha la residenza in un cespite non in linea con le norme
urbanistiche, ha pensato bene di seguirne l’esempio, convinta che anche per Lei
dovesse valere la regola “QUANDO HAI IL POTERE POLITICO E AMMINISTRATIVO PUOI
FARE QUELLO CHE VUOI”.
Ma come spesso succede, stavolta il
diavolo ci ha messo la coda e tutto sta andando a rotoli.
Sebbene il sottoscritto da mesi, abbia
ricevuto la documentazione che il PALAZZOTO dove risiede il “BOTTONE” non
possiede una concessione edilizia che rispetti le norme urbanistiche.
Dopo attenta riflessione, il
sottoscritto sente il dovere e l’obbligo di produrre agli organi competenti una
dettagliata denuncia sull’ambiguo percorso che emerge dall’incartamento per il
rilascio della concessione edilizia, sull’attuale residenza del “BOTTONE”.
Essa sembra preparata ad arte, solo per appagare
i desideri del SINDACO BOTTONE all’epoca componente della triade
GAMBINO-BOTTONE-D’ONOFRIO.
Affinché la cittadinanza possa conoscere
la realtà, pubblico la denuncia e relativi allegati presentati alla PROCURA
DELLA REPUBBLICA E PREFETTO DI SALERNO.
Pagani 02/11/2016
Vi chiedo la cortesia di diffondere e pubblicare grazie.
Alfonso Giorgio
COMPONENTE DELLA SEGRETERIA
IDV PAGANI
ALLA PROCURA DELLA
REPUBBLICA
DI NOCERA INFERIORE
AL PREFETTO DI
SALERNO
Esposto/Denuncia
Il
sottoscritto:
Giorgio Alfonso, nato a Nocera Inferiore (SA) il 03/03/1978 e residente a Pagani
(SA) in via Filettine n. 35 pal. A1, in qualità di Cittadino di Pagani e quale
componente del Partito dell’Italia dei Valori di Pagani, venuto a conoscenza di
un fatto gravissimo inerente alla costruzione abusiva del palazzotto dove
risiede l’attuale Sindaco BOTTONE.
Sente
il dovere di sottoporre agli organi inquirenti L’ITER che è stato adoperato per
arrivare alla concessione edilizia dell’attuale residenza del Sindaco.
Esso
fu alquanto TRAVAGLIATO ma si concluse, aggirando la legge, nel modo che
desiderava il BOTTONE.
È
giusto ricordare che il tutto è avvenuto durante la famosa amministrazione (GAMBINO-BOTTONE-D’ONOFRIO).
I
frutti della sua forte presenza politica sono evidenti, il palazzotto fu
costruito, IN SPREGIO ALLA NORME URBANISTICHE, su un terreno che era stato
ASSERVITO per altre concessioni e quindi privo di capacità edificatoria.
Per
inquadrare bene la questione bisogna leggere la relazione dell’ufficio redatta
da due architetti, CHE RITENEVANO PROBLEMATICA, ANZI IMPOSSIBILE RILASCIARE LA
CONCESSIONE EDILIZIA perché le particelle su cui doveva nascere il palazzotto
erano state già ASSERVITE per delle costruzioni precedenti.
Mentre
l’ufficio tecnico negava la concessione edilizia, allo stesso tempo richiedeva
un attento esame dei documenti per appurare definitivamente se la particella su
cui era stata richiesta la concessione edilizia non avesse più potenzialità
abitativa.
L’amministrazione
(GAMBINO-BOTTONE-D’ONOFRIO), al posto di pretendere tali controlli, chiedevano
al legale DELL’ENTE COMUNE, (COME FOSSE STATO UN LUMINARE DI URBANISTICA), UN
PARERE SULLA QUESTIONE.
Il
legale del COMUNE DI PAGANI, in assenza di qualsivoglia accertamento che avesse
sancito definitivamente, se le particelle in questione fossero state oggetto
già di ASSERVIMENTO, elude la questione chiave e nel suo parere si limita a
chiarire “IN TAL SENSO, IL LOTTO, SE NON SATURATO” ……… consegnava la residuale
capacità edificatoria.
Conclusione
banale e tesa sola ad aggirare il vero quesito che era tutt’altro.
Il
“SE” usato è molto eloquente, dimostra che si è evitato scientemente l’accertamento
SULL’ASSERVIMENTO DELLE PARTICELLE, visto che erano state usate per concessioni
edificatorie, già a suo tempo rilasciate.
Il
responsabile del settore urbanistico, visto che il parere DELL’AVV. DELL’ENTE sulla
reale problematica era stato evasivo e la risposta si prestava ad appagare le
esigenze di uno dei manovratori del potere (BOTTONE), rilasciava immediatamente
l’autorizzazione alla costruzione dell’attuale residenza del Sindaco.
Pur
sapendo che eventuali illeciti dal punto di vista PENALE sono ampiamente
prescritti, non si deve dimenticare che restano in piedi i provvedimenti
amministrativi, QUALE ABUSO EDILIZIO AGGRAVATO, perché la concessione edilizia
non aveva i requisiti previsti dalle norme edificatorie.
CHIEDIAMO
Alle
autorità competenti di intervenire per ristabilire il rispetto della LEGGE.
SI
ALLEGANO A SUPPORTO DI QUANTO DETTO:
-
PROCEDIMENTO VERIFICA PERMESSO A COSTRUIRE;
-
RICHIESTA PARERE AVVOCATO DELL’ENTE;
-
INTEGRAZIONE DOCUMENTALE AL PROCEDIMENTO DI VERIFICA DEI REQUISITI;
-
VERIFICA REQUISITI AI SENSI DELL’ART. 52 DEL REG. EDILIZIO;
- CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV, 29 AGOSTO 2012,
N. 4643
- URBANISTICA: I VINCOLI DI ASSERVIMENTO DI
TERRENI 25 AGOSTO 2015
-
CONSIGLIO DI STATO, SEZ. IV, 29/02/2016, N. 816
Tutte
le sentenze in questione comprovano in modo inequivocabile che anche se
cambiasse il regolamento edilizio, le particelle asservite non sono
utilizzabili per altre future concessioni edificatorie.
Pagani
li, 14/10/2016
Alfonso Giorgio
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COMPONENTE IDV PAGANI