giovedì, agosto 22, 2019

ALFONSO GIORGIO: ESPOSTO DENUNCIA/QUERELA, “CARMINELLO AD ARCO”






AL PROCURATORE CAPO
DELLA PROCURA DI NOCERA INFERIORE

ALLA PROCURA DELLA
CORTE DEI CONTI DI NAPOLI

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
REGIONALE DELLA CAMPANIA
CONS. REG. D’AMELIO ROSA

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE DELLA CAMPANIA
PRES. DE LUCA

AL SEGRETARIO GENERALE
DEL COMUNE DI PAGANI


Esposto Denuncia/Querela

Il sottoscritto:
Giorgio Alfonso, nato a Nocera Inferiore (SA) il 03/03/1978 e residente a Pagani (SA) in via Filettine n. 35 pal. A1, in qualità di Cittadino e Politico di Pagani, espone quanto segue:

A seguito dell’articolo pubblicato il 14 agosto 2019 sul quotidiano la Città.
SI CHIEDE
L’Ente “CARMINELLO AD ARCO” continua ad essere un boccone appetitoso per alcuni particolari soggetti come il Sig. VIOLANTE.
Costui già in passato ha fatto parte del consiglio d’amministrazione del “CARMINELLO AD ARCO” e quella gestione ha avuto più LINEE D’OMBRA che luci splendenti, tanto che è dovuta intervenire la Regione Campania per portare un pò d’ordine e soprattutto legalità nella gestione allegra del ricchissimo ENTE BENEFICO.
Con il ritorno di Gambino Sindaco, il VIOLANTE, diventato ora consigliere comunale della LEGA sta facendo di tutto per tornare al vecchio posto da cui fu amaramente spodestato.
Ci chiediamo, perché costui ci tiene cosi tanto al “CARMINELLO AD ARCO”?
Forse perché tale gestione per lui come per tutti coloro che ci sono stati o provato a starci attira come un vaso di miele per le api?
Si sperava che il nuovo consiglio d’amministrazione, con presidente il professionista Dott. NELLO GAITO, designato dal Vescovo di Nocera Inferiore e supportato da un altro noto professionista, Dott. CROCE, portasse alla luce tutte le magagne nascoste degli ultimi 15 anni, ma purtroppo non si capisce il perché questi due professionisti ad oggi pur avendo pieni poteri e tutto nelle loro mani non pubblicano gli atti per dimostrare che la passata gestione ha sperperato oltre 350 mila euro del ricchissimo ENTE BENEFICO.
Anche costoro, come tutti quelli che si sono avvicendati, non vogliono pubblicare gli atti per far sapere alla collettività come stanno le finanze dell’Ente “CARMINELLO AD ARCO” e se il suo patrimonio è ancora integro o sia stato usato per fini illeciti ed illegittimi.
Si precisa che la vecchia gestione era in mano al CALENDA-VIOLANTE ect, senza dimenticare il segretario CONTALDO, oggi uomo di punta dell'Amministrazione Gambino ed assessore.
Ci sono voci che direbbero che la ristrutturazione di alcuni locali e la Mensa di “DON TOMMASINO” come la chiama il DON FLAVIANO CALENDA è costata la bella cifra di oltre 120 mila euro e tutto a carico del “CARMINELLO AD ARCO”.
Si vocifera che le opere sono state realizzate da una ditta senza requisiti e (senza fatture), ma pagati con i soldi dell’ENTE BENEFICO.
Si ricorda ancora dei locali occupati, dal VIOLANTE gratuitamente, per fini strettamente personali senza aver mai versato un solo euro alle casse del “CARMINELLO AD ARCO” e non si può dimenticare, poi, che lo stesso VIOLANTE ha usato il chiostro come punto vendita di panini con salsicce e contorni, utilizzando i bagni a 50 centesimi a persona ed altro, trasformando così il “CARMINELLO AD ARCO” in una volgare suburra.
Vorremmo inoltre che diventassero pubblici gli atti di vendita di un cespite del “CARMINELLO AD ARCO”, che fu a suo tempo motivo di strane operazioni, tanto che il presidente dell’epoca si dimise denunciando il tutto in consiglio comunale e si ritirò dalla vita politica per paura di ritorsioni.
Per quanto se ne sa, il cespite, fu svenduto e l’Ente non ricavò nemmeno il prezzo di vendita di mercato.
Si precisa che il tutto è avvenuto nel primo mandato dell’amministrazione Gambino.
Oggi il VIOLANTE, col ritorno di Gambino Sindaco sta insistendo per tornare in quel consiglio di amministrazione, si dice in giro che farebbe carte false pur di sedere di nuovo in quel posto e spodestare gli attuali eletti.
Questa sua velleità ci lascia pensierosi e preoccupati.
Agli attuali amministratori un consiglio spassionato e disinteressato ed è quello di pubblicare tutti gli atti in loro possesso per il bene della collettività, solo cosi facendo si possono far venire fuori, finalmente, i colpevoli di questo sperpero di danaro pubblico.

Pagani li, 21/08/2019

Alfonso Giorgio

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