ALLA CORTE
DEI CONTI DI NAPOLI
Via
Piedigrotta - Napoli
AL SIG.
PREFETTO DI SALERNO
Piazza G.
Amendola - Salerno
AL PROC. CAPO
DELLA REPUBBLICA DI
NOCERA
INFERIORE
Via Falcone -
Nocera Inferiore
AL SINDACO DEL COMUNE
DI PAGANI
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
AI CONSIGLIERI
COMUNALI
P.zza Berardo
D’Arezzo - Pagani
OGGETTO: AFFAIRE
“FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.
Il sottoscritto:
Giorgio Alfonso, nato a Nocera Inferiore (SA) il 03/03/1978 e residente a Pagani
(SA) in via Filettine n. 35 pal. A1, in qualità di Cittadino di Pagani e quale
componente del Partito dell’Italia dei Valori di Pagani.
Con
la presente, invita gli organi Istituzionali sopra indicati, affinché ognuno per
le proprie competenze possa valutare se il consiglio d’amministrazione della “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO” nelle persone di Flaviano CALENDA,
Vincenzo VIOLANTE, Alfonso RITO MARCONE e Cristian ELETTORE, abbia agito in
sintonia dei dettami dello statuto, oppure abbia guardato altro.
I componenti del consiglio d’amministrazione, nominati dal ben noto Sig.
GAMBINO, hanno amministrato e amministrano da anni L’EX IPAV, poi
trasformato in “FONDAZIONE CARMINELLO AD
ARCO”.
Il “CARMINELLO
AD ARCO” era UN’IPAV che per statuto e
volontà dal suo BENEFATTORE doveva perseguire un ben noto fine “PROVVEDERE
GRATUITAMENTE” secondo i propri mezzi, al ricovero, in ragione di convitto
o semi convitto e al mantenimento dell’educazione e istruzione dei fanciulli
orfani o poveri del Comune di Pagani di età inferiore ai 5 anni e SINO AL
RAGGIUNGIMENTO DELLA MAGGIORE ETÀ.
Il tutto doveva
avvenire con i proventi FRUTTO, dell’enorme patrimonio lasciato dal BENEFATTORE.
Le domande sorgono
spontanee:
Hanno rispettato in toto
tale volontà del BENEFATTORE?
Per obblighi e dettati
della normativa REGIONE CAMPANIA, L’IPAV si è dovuta trasformare in “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO” cosa che ha eseguito
l’attuale consiglio d’amministrazione, approfittando di quest’occasione hanno
fatto di più, per non dire di peggio:
1.
Con atto repertorio n.141430
raccolta n.30844 del Notaio Aniello CALABRESE il giorno 27/10/2008 ha
trasformato L'IPAV in “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” di diritto
privato.
2.
Sempre il consiglio
d’amministrazione con un’azione scellerata e poco seria, solo ed esclusivamente
per paura di non poter più gestire questo enorme patrimonio modifica lo statuto
con atto repertorio n.103978 raccolta n.41076 del Notaio Gustavo TROTTA
nominandosi, di fatto, PROPRIETARI VITA NATURAL DURANTE.
La FURBATA
che ha messo in campo il consiglio d’amministrazione fa pensare a tutt’altro
che al rispetto della volontà del BENEFATTORE.
Di fatto
cancellano il BENEFATTORE e diventano PROPRIETARI LORO
dell’enorme patrimonio fino alla propria dipartita.
Di cosa avevano
paura questi PSEUDO BENEFATTORI?:
1.
Che gli amministratori
nominati dal Sindaco in carica non coincidessero con i loro stessi?
2.
Che forse non avrebbero potuto
gestire eventuali lavori finanziati con denaro pubblico?
3. Che
forse i nuovi amministratori avrebbero trovato da ridire sul denaro
speso e sperperato, perché non finalizzato al solo scopo del lascito e volontà
del BENEFETTORE?
4. Che fossero
stati scoperti per aver utilizzato il denaro della
“FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO” per la trasformazione dei locali
commerciali, in sala mensa e cucina, cambiando, di fatto, la loro destinazione
d’uso e riducendo cosi il valore dell’immobile, e altro?
A. L’Ente
Comune era a conoscenza di tutto ciò che avveniva?
B. Siamo convinti
che l’Ente Comune non potesse mai dare il suo assenso e autorizzazione per
lavori mai comunicati.
C. A questo
preciso argomento, ci chiediamo il tutto si è svolto nella trasparenza più
assoluta? O in modo subdolo e oscuro?
D. L’iter
procedurale ha fatto veramente il suo corso seguendo le norme urbanistiche per
avere regolare autorizzazione dagli Enti preposti?
Un altro dubbio che ci
passa per la testa e non riusciamo a darci una spiegazione logica è, perché il
consiglio d’amministrazione si è trasformato in PROPRIETARI A VITA NATURAL DURANTE,
e per giunta cautamente retribuiti con i lasciti del BENEFATTORE.
Speriamo che questi PSEUDO
BENEFATTORI rispondano pubblicamente a queste domande e fugano tutti i
nostri dubbi.
Questi FURBASTRI nell’apportare
le modifiche allo statuto della “FONDAZIONE CARMINELLO AD
ARCO”, hanno precisato che il loro status
diventasse valido solo dopo la nomina da parte del consiglio comunale del
consiglio d’amministrazione.
Speriamo che il
Consiglio Comunale non faccia MAI E DICO MAI queste nomine, farebbero la figura
degli utili idioti, anzi si distingua dalla vecchia gestione amministrativa
inviando il tutto alla REGIONE CAMPANIA per farli decadere definitivamente dal
loro mandato di PROPRIETARI A VITA NATURAL DURANTE della “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO”.
Cari signori della “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO”, avete fatto male i vostri conti, vi
siete dimenticati di NOI peccando di presunzione e arroganza, vi siete
fregati da soli.
Speravate che il
Consiglio Comunale eseguisse le nomine del consiglio d’amministrazione della “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO”, cosi di fatto regalavano a VOI privati
un patrimonio pubblico enorme e inestimabile, noi lo impediremo e denunceremo
tutto agli organi Istituzionali preposti, solo cosi VOI non fregherete
più nessun altro.
Voglio aggiungere, che
tale questione fu oggetto d’interessamento da parte del COMMISSARIO
STRAORDONARIO MAZZA, che a sua volta questo caso, lo fece trattare solo ed
esclusivamente dall’ING. ROMANO SUB COMMISSARIO, perché si fidava di lui.
Dopo N/S nota
indirizzata all’ING. ROMANO, egli in più occasioni ci ha assicurato che avesse
risolto il problema della “FONDAZIONE CARMINELLO AD ARCO”.
A distanza di pochi mesi
in un incontro avuto al Comune di Pagani, l’ING. ROMANO ci riferì che il caso “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO” gli fu tolto da mano dal PREFETTO
TRAMONTI.
Oggi a distanza
di mesi si può confermare con certezza di un incontro in REGIONE CAMPANIA tra l’Ente Comune e funzionari regionali, all’incontro era
presente solo il SUB COMMISSARIO BALDASSARRE, sebbene non fosse titolare della
pratica.
Perché il PREFETTO
TRAMONTI assegnò il caso “FONDAZIONE
CARMINELLO AD ARCO”, al SUB COMMISSARIO BALDASSARRE?
E perché il caso lo tolse all’ING. ROMANO? Quale, fu il motivo di questa scelta
sbagliata e scellerata? Forse doveva difendere questi signori?
A questo punto
ci chiediamo:
Perché non si è
agito immediatamente?
Perché l’iter
procedurale che l’ING. ROMANO portava avanti con tanta
pazienza e professionalità fu fermato?
Sempre oggi si può
confermare senza essere smentito, dall’ING. ROMANO, che in un incontro tenutosi
al Comune di Pagani ci riferì che alla luce di quanto accadeva il consiglio
d’amministrazione della “FONDAZIONE CARMINELLO AD
ARCO” doveva essere sciolto.
All’improvviso,
senza alcuna ragione o spiegazione si scatenò il putiferio al Comune di Pagani,
l’ING. ROMANO non era più titolare della pratica
assegnatagli dal COMMISSARIO STRAORDONARIO MAZZA.
I dubbi continuano su
questa strana vicenda, ma, questi PSEUDO BENEFATTORI da chi sono protetti?
Speriamo che il
Sindaco e la sua amministrazione una volta tanto si svegli mandando a casa
questi soggetti pericolosi per se e per gli altri.
La beneficenza
si fa pagando di tasca propria.
Dico ciò in
quanto questi PSEUDO BENEFATTORI hanno avuto la spudoratezza di assegnarsi dei compensi per la loro
prestazione nel consiglio d’amministrazione.
Si fa presente che al patrimonio
manca un bene inopinatamente alienato che fu oggetto di dimissioni del
PRESIDENTE pro tempore all’epoca dei fatti.
L’allora PRESIDENTE pro
tempore fu costretto alle dimissioni, tanto che la discussione fu portata all’ordine
del Consiglio Comunale.
A oggi non conosciamo i
bilanci della “FONDAZIONE CARMINELLO AD
ARCO” e non conosciamo nemmeno i soldi di
quel bene venduto che fine abbiano fatto.
Chiediamo agli organi Istituzionali
sopra indicati, di approfondire e fare chiarezza su questa vendita anomala e
capire i motivi delle dimissioni del PRESIDENTE pro tempore.
SI INVIA IL TUTTO ALLA
CORTE DEI CONTI DI NAPOLI PER EVENTUALE DANNO ERARIALE ALLA COMUNITÀ.